Strumenti diagnostici indispensabili prima di un trattamento odontoiatrico e protesico, nella preparazione e nell’esecuzione del posizionamento di un impianto, ma anche per valutare la crescita e lo sviluppo dei denti dei bambini.

Osservando tali immagini, il dentista può individuare l’eventuale presenza di disallineamenti delle arcate, carie non visibili a un primo esame visivo, granulomi, denti inclusi, cisti, lesioni ossee, infiammatorie o tumorali.
Formulata la diagnosi, lo specialista procederà a pianificare il percorso terapeutico più appropriato per risolvere tempestivamente il problema.

Tipi di radiografie

Le radiografie dentarie si dividono in due macro categorie.
Radiografie Endorali
Sono le più dettagliate e perciò le più indicate per scoprire una carie, valutare le condizioni di una radice o dell’osso e controllare lo sviluppo di un dente. Prevedono l’utilizzo di piccole pellicole posizionate direttamente nel cavo orale.
Radiografie Extraorali
Sono utilizzate per analizzare il rapporto tra denti e ossa mascellari, lo sviluppo e la crescita di denti inclusi. A seconda del tipo di esame, queste radiografie permettono di avere una visione completa dei denti, delle arcate, delle ossa della bocca, del cranio e del profilo del viso.
Radiografie Tridimensionali
Sono esami radiologici che restituiscono un’immagine in 3D, come la classica TAC o la Tomografia computerizzata. In particolare, quest’ultima assicura immagini di altissima qualità con il vantaggio di una minore emissione di raggi X.

Le radiografie fanno male?

Gli esami radiografici espongono i pazienti a radiazioni ionizzanti, ma la bassa quantità e il breve tempo di esposizione nel caso di RX ai denti sono tali da non rappresentare un pericolo per la salute.
Inoltre, le radiografie sono eseguite solo se strettamente necessario e il dentista deciderà quale tipologia eseguire per ottenere l’immagine migliore con il livello più basso di radiazioni.
A questo scopo, vengono in aiuto le moderne radiografie digitali, che assicurano una riduzione delle radiazioni assorbite dell’85%.
Nel caso di donne in stato di gravidanza, soprattutto nelle prime settimane, o che sospettano di esserlo, è consigliabile evitare di sottoporti a esami radiografici. Nei primi mesi di gestazione il rischio è praticamente nullo, ma per la serenità delle future mamme se possibile è meglio rimandare l’esame.

Infine, le radiografie dentarie non sono dolorose. La posizione, i supporti o l’inserimento tra i denti dell’apposito bite di plastica monouso (nel caso di una ortopantomografia – OTP) possono essere fastidiosi, ma devono essere mantenuti solo per pochi secondi.

Dott. Enrico Alvisi

La radiologia è una tecnica diagnostica per ricostruire su monitor l’immagine di organi e apparati, permettendo all’operatore di individuare numerose patologie, grazie alla sua grande accuratezza come strumento diagnostico.

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